Primi appuntamenti

Quello che le donne e gli uomini non dicono

Le prime volte si sa è tutto un po’ speciale. Non perché lo siano poi sul serio, ma perché le prime sono appunto le prime.

A mia discolpa devo dire che i miei primi appuntamenti con un uomo non sono stati poi così semplici, credo che funzioni così quando inizi la tua “serie di primi appuntamenti”, alla soglia dei trenta, con alle spalle un’importante storia finita.  Ma torniamo a noi, se c’è una cosa che ho imparato dei “primi appuntamenti” è che rispetto al primo, per cui “Ti prepari per lui”, si arriva a “Mi preparo per me”. Sembra banale, ma credetemi non lo è. Ogni donna lo sa, passata la fase di “è lui?” si arriva a quella “Sarà lui? ma sì che me frega, usciamo, proviamo”. Perché dopo varie “selezioni” inizi a pensare che non ci sono selezioni aperte, ma magari l’azienda (in questo caso me medesima) si riserva la facoltà di aprire una posizione qualora lo reputi opportuno”. Fa ridere tutto questo, perfino a me che sono incline all’ironia in cose più o meno serie. Comunque io di primi appuntamenti dicevo, non sono una pioniera, ma credo di averne avuti abbastanza per poter dire delle cose. Innanzitutto, ogni donna ed ogni uomo dovrebbe sapere che quello che noi definiamo “primo appuntamento” in realtà non è altro che l’emblema fisico dell’idea che ci siamo fatti dell’altro. Perché se una volta i classici “incontri al buio” venivano definiti tramite semplici fotografie (nelle migliori delle ipotesi) dalle famiglie sino all’incontro vero e proprio dei suddetti protagonisti. Oggi noi, un’idea ce l’abbiamo. Perché Signori, inutile nascondersi, i social qui giocano un ruolo fondamentale, dicono e non dicono molto di noi. E così prima dell’appuntamento un’idea (illusoria spesso) esiste.

Avete presente quelle che alla soglia del trenta avevano già un’idea di come funzionassero certe cose? Ecco io. Io ero nuova nel pianeta single, inizialmente non è stato facile capire certe dinamiche, ma nel mio piccolo ci sono arrivata.  Devo dire (sì questo è un complimento, strano da me, ma vero) io sono sempre uscita con Gentleman. A me, mi hanno sempre trattato in un certo modo, mentirei se dicessi il contrario. Una cosa che mi ha colpito degli uomini con cui sono uscita è: lo sportello della macchina. Mi hanno sempre aperto lo sportello per farmi salire. Questo, che io personalmente ritengo una cosa di poco conto, in realtà è una cosa a cui gli uomini tengono. Non tanto per il gesto in sé, ma per il “è una cosa che tu donna hai visto nei più grandi film romantici, per cui ho guadagnato punti”. Questo è quello che pensa un uomo. OK, non sarò un uomo, ma ci arrivo anch’io eh!!

Tornando a noi, una delle cose che una donna non dice del primo appuntamento è che noi “ci aspettiamo cose”, la natura di queste cose non le sappiamo, ma noi siamo brave a farci idee, cambiarle, fare supposizioni e un po’ credo che ogni donna voglia che queste siano in qualche modo colmate se non addirittura superate. È naturale per noi pensare che l’uomo con cui usciamo sia quello giusto, anche se non per la vita, quanto meno per una serata piacevole. (altrimenti non saremo mai uscite no?). La realtà è che il più delle volte non è così, anzi! Io personalmente non sono molto brava in queste cose, per cui non so con quale pretesa posso “pretendere” che lo siano gli altri. Ma andiamo all’appuntamento.  Le prime ore del grande incontro si svolgono nei classici modi, anzi, nelle classiche domande: di cosa ti occupi? Quanti siete in famiglia? Hai idee? Città preferite? Ami gli animali? Insomma, quelle domande dove tu pensi “ok, si potrebbe fare un file pdf per i prossimi futuri e per il commercialista affinché compili il mod. 730? Grazie” Ma in realtà rispondi alle domande e in tranquillità pensi … rifletti. Non ama gli animali. Oh cavolo e se un giorno ne volessi uno??cioè adesso non ne ho, ma se un giorno volessi prendere un piccolo cucciolo questo che farà?! Insomma, una si fa tutte quelle pippe mentali che in realtà non sussistono(fortunatamente) ma che lì per lì ti appaiono di estrema importanza.

La parte più bella è quando lui se ne esce con frasi: “Quel mio caro amico/a …” e tu pensi “di chi sta parlando?” perché in fondo lo sappiamo tutti,  (qui le più esperte possono confermare) noi donne siamo abilissime stalker. Quindi quel caro amico, per noi donne ha un viso, un nikname e un’associazione mentale. (Tranquilli non tutte le donne sono così, ma alcune sì. Ma che ve lo dico a fare). Io in questo caso essendo esposta ed una “blogger” racconto la mia vita, quindi sto sempre lì attenta a capire se quelle famose cose in comune in realtà non sia altro che minuti passati a leggere il mio blog. Perché non sarai la Ferragni, ma la tua vita è online come la sua, con l’unica differenza è che se becchi in pieno un 2 di picche, mentre lei va alle Bahamas per dimenticare, tu il massimo che potrai fare è un po’ di Tavernello con le amiche del cuore. Ecco la cosa brutta di raccontare i tuoi caz*i online. Comunque, più o meno la serata trascorre il più delle volte piacevole, sarà il mio spirito di adattamento ma non ho casi estremi di vissuto, tranne quelle rare volte (ed è capitato credetemi) in cui mi sono fatta riaccompagnare a casa o ho fatto riverenza e augurato buona vita. Succedono queste cose, perché tornado al discorso dei social, quelle sono una piccola realtà, non tutta. C’è stato anche chi mi ha impressionato. Avete presente quelle persone che tu pensi siano in un modo in realtà poi sono altro. In cui tu non volevi neanche uscirci e poi si sono rivelate piacevoli. A me è capitato. Come mi è capitato di aver lanciato un bicchiere di acqua gelata addosso a qualcuno (ma questo ve l’ho già raccontato). Ecco ci sono cose che capitano al di là delle aspettative e forse sono le più belle. Ma tornando al motivo del post. Ci sono cose che uomini e donne non dicono sul primo appuntamento: una di queste è che basta poco per capire se l’altro o meno può far parte della tua vita. Ci pensi e dici “Naaa…non può andare” oppure “Cavolo è perfetto”.

Gli uomini, secondo alcune statistiche sono più abili in questo. Nel decidere in pochi istanti se è la donna giusta. Noi no. Perché noi donne (sì, è un nostra culpa) pensiamo sempre di poter cambiare un uomo. Ha la pancia? Vabbè lo faremo iscrivere in palestra. È stronzo e traditore? Pensiamo: Naa..ma con me no. Con me sarà differente. Sì, l’unica differenza è che forse quella di prima non se n’è accorta, tu si. Quindi sei doppiamente differentemente “stupida”. Perché gli uomini non si cambiano. Nessuno cambia per nessuno.  L’uomo in questo è più furbo. Lui percepisce che se sei bianco non puoi cambiare in nero, anzi al massimo sarai peggio. Se sei una gelosa, non diventerai meno gelosa, ma sarai pazza gelosa. Perché è così che funziona il mondo. (vi ho mai detto perché preferisco per certe cose amici maschi?!) Un altro tema su cui uomini e donne spesso non sono d’accordo è il tanto e delicato ancora “delicato” sesso al primo appuntamento. Aspettare o non aspettare? La verità dove sta? Di certo non sarò io a illuminarvi, ognuno credo sia libero di scegliere secondo le proprie convinzioni. Ho molti amici “belli e dannati” e vi posso assicurare che ancora un uomo, malgrado il desiderio “celato”, hanno ideali un po’ diversi dal livello di emancipazione che pensiamo noi. L’uomo brama in fondo un unico desiderio. Che non è quello che noi donne pensiamo. Ha a più a che vedere col il suo di valore. Di conseguenza questo viene ancora visto come un pregiudizio. Il tema del sesso al primo appuntamento è un po’ come la tratta di una mercanzia. Per alcuni ancora vi è l’idea che se ti tratto bene, se ti corteggio, se ti rendo felice per una sera…allora…! Perché malgrado l’avanguardia in cui viviamo c’è una aspettativa del dare per avere. Triste ma vero. E la cosa più triste è quando altre donne dicono “Ma come ti ha portato lì e tu? Ma come i fiori? Come se fosse DOVUTO. Ecco c’è una cosa che ognuno di noi dovrebbe capire del primo appuntamento è che “niente è dovuto”. Sesso a parte. Non è dovuto il continuo, non è dovuto il prendere parte ad una vita, non è dovuto il colmare tutte quelle aspettative che ci imponiamo. Il primo appuntamento è solo il primo (e nelle migliori delle ipotesi il primo di una lunga serie) di un incontro di conoscenza. Niente di più, niente di meno. È sopravvalutato, stigmatizzato e spesso incongruente con la realtà tratta da un bellissimo film: la verità è che non gli piaci abbastanza. E se gli piaci, non sarà di certo quella mezz’ora a far capire all’altro se farai o meno parte della sua vita. La vita deve essere assaggiata. Perché le persone che ti stanno accanto valgono quel posto che occupano e questo non può essere deciso a tavolino, nemmeno se su quel tavolo c’è l’etichetta di quel famoso e costoso vino…

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